Negli ultimi dieci anni l’andamento del mercato real estate e congiuntamente del settore edilizio in Italia ha subito una costante diminuzione dal punto di vista degli investimenti immobiliari.
L’unica eccezione per quanto concerne l’ambito delle costruzioni proviene dal comparto delle manutenzioni straordinarie, esse infatti, soprattutto nell’ultimo triennio, hanno registrato un inversione di tendenza dei volumi di affari.
Questo fenomeno deriva da una maggiore consapevolezza da parte sia dei singoli proprietari immobiliari, che delle società real estate.
Questa consapevolezza è rivolta verso l’importanza che ricopre a livello sociale, ambientale ed economico il concetto della sostenibilità ambientale.
Cosa significa sostenibilità ambientale
La sostenibilità ambientale ha assunto oggi un ruolo chiave nel settore immobiliare ponendosi come sostegno di una rapida ripresa economica nel post pandemia.
Il concetto di sostenibilità ambientale negli ultimi decenni ha subito un’evoluzione tale da rompere i confini della pura “questione ecologica”.
Da molti relegata a tema da salotto, ricco di bei concetti ma scarsamente applicabili alla vita reale.
Essa sconfina nel campo economico e sociale, imponendosi così sulla scena, anche del mercato immobiliare.
Ecco che oggi, oltre a rappresentare una questione di responsabilità sociale, ha un notevole impatto anche dal punto di vista economico.
Anzi, potremmo dire che la sostenibilità ambientale fa categoria a sé: è sostenibile ogni progetto che vede in equilibrio tre aspetti differenti:
- tutela dell’ambiente ambiente;
- convenienza per il singolo;
- creazione di valore immobiliare sociale;
É una tendenza conveniente quindi per l’individuo, per l’ambiente e per la società tutta.
Per l’individuo che ottiene benefici a livello di risparmio e di comfort, per l’ambiente che viene finalmente rispettato, anche grazie a ritorni economici.
Infine per la società che ne trae benessere ed esempio civico.
Un immobile “green” è un’abitazione progettata per avere il minor impatto possibile a lungo termine sul Pianeta. Ma come abbiamo visto, questa non è la sua sola caratteristica, per quanto sia la più nobile.
I vantaggi di un’abitazione sostenibile
Gli operatori del mercato immobiliare stanno iniziando a capire l’importanza di questa tematica, producendo delle attività di vera e propria sostenibilità ambientale immobiliare, con le principali società real estate che sono in procinto di avviare degli importanti progetti di sostenibilità edilizia.
I vantaggi derivanti dagli investimenti in immobili sostenibili, sono molteplici:
- Basso impatto ambientale: un immobile che rientra nei criteri “green” è ha un impatto inferiore sull’ambiente circostante, in linea con la coscienza etica dei cittadini, sempre più vicina al tema;
- Risparmio: le risorse sono ottimizzate in modo da ridurre al minimo i consumi, e con essi le spese mensili dell’inquilino;
- Comfort abitativo: un sistema di isolamento termico e igrometrico più efficienti significano vivere in una casa confortevole, senza preoccuparsi di prendere provvedimenti diversi a ogni stagione per sentirsi a proprio agio;
- Profitto: l’immobile sostenibile, che grazie ai vantaggi appena elencati, gode di un grosso valore aggiunto rispetto a quello catastale, non si svaluta e costituisce quindi un investimento anch’esso “sostenibile”;
Il futuro del settore immobiliare guarda all’ambiente
Per i prossimi anni tra gli obbiettivi principali del settore real estate c’è quello di operare nel rispetto dell’ambiente riducendo del 30% l’emissione di CO2.
Mirando inoltre ad ottenere il 100% degli immobili certificati green e creare benessere attuando strategie e innovazioni per ridurre al minimo l’inquinamento.
Per far sì che ciò accada è necessario avviare una trasformazione radicale partendo della produzione della materia prima, rappresentata dal cemento.
Il cemento come elemento chiave della sostenibilità ambientale
In ambito immobiliare la materia prima più utilizzata insieme all’acqua è sicuramente il cemento. Le aziende leader nella produzione del cemento hanno ritrovato nel tema del green una strategia di ripresa dopo un periodo difficile come quello attuale.
Questo impegno incentrato nell’incrementare il valore sociale è nato anche dalla voglia di ripartire creando un ambiente di lavoro sicuro e sostenibile. Ed al contempo che sia in linea con le direttive ideate dall’UNGA (Associazione Generale delle Nazioni Unite).
Queste linee guida hanno lo scopo di spingerci ad adottare tutte le soluzioni tecnologiche ed innovative adeguate. Con l’obiettivo di ridurre al minimo l’impatto negativo che il settore produttivo ha sull’ambiente.
Ed anche per riuscire a creare ambienti lavorativi che siano sicuri, inclusivi, trasparenti e costruttivi rispettando così il diritto dell’uomo di abitare in un contesto che risponda ai suoi bisogni.
Un’idea per la svolta green sarà proprio quella di impegnarsi per la riduzione del 30% delle emissioni di anidride carbonica entro i prossimi anni.
Questo potrà accadere grazie ai tantissimi investimenti a favore di nuove tecnologie di produzione. Queste finalizzate alla riduzione della quantità di sostanze nocive presenti nella composizione del cemento, dell’acquisto e dell’utilizzo di gas naturali che sostituiscono il carbone.
Immobili green, super-bonus ed edilizia sostenibile
Dopo la produzione del cemento, uno dei settori principali che devono mirare al cambiamento in chiave green è sicuramente quello delle costruzioni.
Gli incentivi mirati alla ripresa economica sosterranno questo tipo di trasformazione del Paese.
Temi come la riduzione delle emissioni di anidride carbonica, la sicurezza, la salvaguardia dell’ambiente e il risparmio energetico hanno un impatto diretto o indiretto con il settore delle costruzioni e dell’edilizia.
Il primo passo da fare per ridurre al minimo questo impatto negativo è sicuramente quello di promuovere la cultura della sostenibilità e del green.
Ciò sarebbe possibile instituendo dei corsi di formazione mirati a fornire tutte le informazioni necessarie sia ai proprietari delle imprese che ai propri dipendenti.
Il super-bonus al 110% rappresenta una vera e propria strategia politica in linea con l’esigenza di tutelare l’ambiente e risparmiare energia.
L’idea è stata fin da subito molto potente e al 15 marzo sono stati registrati 6512 interventi avviati con un ammontare complessivo di circa 750 milioni. Proprio per questo motivo, e non solo, è stato chiesto una proroga fino al 2023.
Inoltre le principali società immobiliari si stanno già orientando verso l’integrazione di ampi spazi verdi che serviranno non solo a rendere più green l’ambiente (in tutti i sensi), ma ad aumentare il lavoro nell’intero Paese.
Rigenerazione urbana in chiave sostenibile
Tutti quelli che operano nel campo del real estate sono chiamati a costruire e rigenerare le città del domani in cui vivrà circa il 60% della popolazione mondiale al termine dell’anno 2030.
Sono tantissimi i progetti prossimi alla realizzazione e tra i requisiti principali c’è quello del rispetto dell’ambiente.
L’idea generale è quella di arrivare al 2025 allo zero carbon ed al 2040 all’absolute zero carbon. Per arrivarci occorre optare per scelte sostenibili ed innovative sia per i progetti in gestione che per quelli che sono ancora in via di sviluppo, rimanendo sempre in linea con le normative da rispettare.
L’impatto dell’opinione pubblica sulla sostenibilità ambientale
Il vero obbiettivo è quello di creare un collegamento tra il mondo della sostenibilità ambientale e quello sociale e di prendere atto dei reali bisogni della popolazione che è pienamente insoddisfatta dalla gestione delle città.
Il 93% degli italiani pensa che gli spazi urbani devono essere necessariamente rigenerati, mentre il 78% pensa addirittura che ci siano troppi spazi in stato pessimo.
Per questo motivo per ripartire potrà essere utile proprio rigenerare le città che attualmente non rispondono correttamente ai reali bisogni di chi ci vive.
Edifici troppo grandi che consumano troppa energia, provocano inquinamento e necessitano di continue manutenzioni (motivo costi elevati), pochi spazi verdi e naturali.
Per avere delle città sostenibili bisogna partire proprio da questi 3 fattori:
- ambientale;
- sociale;
- economico;
Come sta rispondendo il mercato immobiliare?
La presa di coscienza globale dell’importanza della sostenibilità, e l’attenzione crescente del consumatore medio per il bilancio familiare a lungo termine, orienta sempre più non solo i singoli, ma intere fette di mercato a livello globale.
Si registra un significativo stock di unità abitative che ad oggi non hanno trovato un acquirente e permangono sul mercato real estate ormai da anni.
Una categoria di immobile è esente dalla crisi: quella ad elevata efficienza energetica.
Una prova? Guardiamo in casa nostra: oggi il mercato immobiliare in Italia è segnato dalla piaga dell’invenduto.
Gli immobili, ed in particolare quelli ad uso abitativo (anche se la tendenza si registra anche per grandi aziende interessate alla domotica per l’efficienza energetica) che hanno una maggiore sostenibilità ambientale, risultano più appetibili per acquirenti ed investitori, e rappresentano la scelta primaria.
Quasi due terzi delle unità immobiliari residenziali di nuova costruzione vendute in Italia hanno prestazioni energetiche virtuose (A+, A e B), mentre le abitazioni meno recenti presentano una classe energetica inferiore alla “C”.
Una casa dotata di classe energetica “A+” può avere un notevole peso ed orientare la scelta di una giovane coppia verso un determinato appartamento rispetto ad un altro, di pari tipologia e/o dimensioni, posizione e caratteristiche simili ma con classe energetica inferiore.
La curiosità crescente per le innovazioni nel campo dell’approvvigionamento energetico, del riscaldamento a basso impatto e dei consumi intelligenti, rendono l’acquirente immobiliare sempre più esigente.
Dunque l’attuale situazione del mercato immobiliare in Italia denota che che l’offerta di unità residenziale è abbondante, mentre la domanda si sta trasformando, diventando sempre più selettiva ed esigente in termini di eco sostenibilità.