Il crowdfunding immobiliare nasce come nuovo strumento di investimento durante la crisi finanziaria del 2008 con l’obiettivo di porsi come una vera e propria opportunità di ripresa del settore real estate.
In particolare negli ultimi anni con lo sviluppo della digitalizzazione e delle tecnologie, il fenomeno del crowdfunding immobiliare ha trovato spazio nel mondo del web.
Ciò ha comportato la nascita di apposite piattaforme rivolte proprio a rendere diretto il rapporto tra la domanda e l’offerta.
In cosa consiste il crowdfunding immobiliare
Esso consiste in una innovativa formula di investimento immobiliare che consente di capitalizzare il proprio denaro, attraverso progetti in ambito real estate che possono riguardare sia il comparto residenziale che retail. La sua applicazione può essere rivolta ad esempio:
- Acquisto al fine di porre l’unità immobiliare a reddito oppure in vendita;
- Riqualificazione di fabbricati o singoli immobili;
- Realizzazione di nuove opportunità di sviluppo immobiliare;
Il tutto viene svolto al fine di ottenere in cambio le quote azionarie della società o più comunemente del progetto in fase di realizzazione.
Secondo i dati elaborati nel 7° “Report Crowdinvesting” 2022 realizzato dal Politecnico di Milano, la raccolta legata al settore immobiliare in Italia ha superato il miliardo di euro.
Gli elementi che favoriscono il crowdfunding immobiliare
Gli elementi di forza che hanno permesso al crowdfunding real estate di conquistare importanti quote di mercato, consistono nel rendere accessibile a tutti gli investimenti in beni immobili.
In particolar modo rivolgendosi a chi pur desiderando di impiegare i propri capitali, non dispone delle somme necessarie per poterlo fare in ambito singolarmente, oppure non totalmente.
Inoltre viene offerta la possibilità di diversificare i propri investimenti potendo investire in più progetti differenziando le tipologie immobiliari, la finalità delle operazioni e le aree geografiche.
Le formule di investimento immobiliare
Il crowdfunding immobiliare è caratterizzato fondamentalmente da tre formule di investimento:
- Equity: il capitale viene investito direttamente nella società che sviluppa l’operazione diventandone quindi socio. In questo caso il rendimento viene erogato al termine dell’operazione e varia in base all’andamento della stessa. Il capitale investito è vincolato per un periodo di tempo compreso tra i 12 ed i 36 mesi (la tempistica necessaria per la conclusione dell’operazione immobiliare);
- Lending: l’investitore effettua un prestito alla società che sviluppa l’operazione immobiliare, restituendo un tasso di interesse (che si aggira di solito al 10% lordo annuo) ad intervalli periodici in base all’esito dell’investimento;
- Ibride: prevedono l’utilizzo di entrambi i metodi precedenti, le tendenze del mercato sembrano però direzionarsi verso la focalizzazione di una specifica formula di investimento;
Le figure che solitamente sono presenti nelle operazioni di crowdfunding immobiliare sono tre:
- La società sviluppatrice del progetto immobiliare;
- L’istituto di credito che in parte finanzia l’operazione;
- Gli investitori che apportano il capitale rimanente;
L’impatto del Covid 19 e le prospettive future del crowdfunding real estate
Il crowdfunding real estate è uno dei pochi settori che non ha subito effetti negativi dalla pandemia Covid 19, ma al contrario ha avuto una vera e propria spinta, registrando una crescita costante e progressiva con uno sviluppo che ha trovato ulteriormente ampi spazi di crescita nel mercato immobiliare.
Le prospettive per il futuro del crowdfunding immobiliare sono molto positive, dato che con il passare del tempo si prevede un grandissimo sviluppo favorito dalle continue innovazioni che vengono aggiunte alle piattaforme in modo da rendere ancora più semplice ed immediato l’investimento in tutte le sue parti.
Inoltre nel corso dell’ultimo biennio anche il crowdfunding ha abbracciato sempre più operazioni finalizzate alla sostenibilità ambientale con alcune piattaforme nate per occuparsi di finanziare esclusivamente progetti finalizzati alla creazione di nuovi impianti di energie rinnovabili.
Mentre altre piattaforme soprattutto nel corso dell’ultimo anno si sono invece focalizzate sul finanziamento di operazioni aventi come oggetto ristrutturazioni del cosiddetto “Superbonus 110%”.
Con ogni probabilità il rispetto dei criteri ESG nelle operazioni di crowdfunding rappresenterà un elemento cardine nel futuro prossimo, diventando una caratteristica di selezione che avrà un’importanza sempre maggiore nel corso del tempo.
La presenza di un partner operativo, di un sicuro e consolidato track record e l’assenza di passaggi burocratici complessi sono di certo dei punti a favore della crescita e permettono di evitare qualsiasi tipo di rischio e di avviare in tempi rapidi la messa in atto del progetto.
Ovviamente per affermare il successo e proseguire verso un ulteriore crescita dei volumi, il settore del crowdfunding dovrà affidarsi a una serie di numerosi e consistenti progetti.