Dal 1° gennaio 2026, tutte le grandi aziende saranno tenute a redigere obbligatoriamente un bilancio di sostenibilità.
Questo è quanto previsto da una normativa europea e si tratta sicuramente di un passo in avanti verso un’economia sostenibile, la quale si fonda non più solo sui risultati economici, ma anche sull’impatto ambientale e sociale delle attività produttive.
Si tratta dunque di una novità estremamente importante, che certifica ancora una volta l’impegno dell’Unione Europea verso una transizione energetica definitiva.
Il bilancio di sostenibilità rappresenta un nuovo elemento fondamentale per spingere le aziende a mettere in campo azioni concrete per migliorare le proprie prestazioni dal punto di vista della sostenibilità ambientale.
In questo articolo andremo ad analizzare cosa cambia con tale normativa, quali sono i principali benefici del bilancio di sostenibilità e le sfide che esso rappresenta.
Che cos’è il bilancio di sostenibilità?
Prima di entrare nei dettagli, riteniamo opportuno fare un passo indietro per analizzare con precisione che cos’è il bilancio di sostenibilità, in modo tale da avere un quadro completo della situazione.
Sostanzialmente, il bilancio di sostenibilità è un documento che riporta delle informazioni relative alle prestazioni di sostenibilità di un’azienda.
In sintesi, si tratta dell’impatto ambientale, sociale ed economico di una determinata attività produttiva.
Il bilancio di sostenibilità segue principi e standard internazionali, che ne garantiscono la qualità e la credibilità.
Appare evidente che questo elemento consente alle aziende di comunicare, in maniera trasparente, le loro azioni e i risultati ottenuti in materia di sostenibilità. Evidenziando chiaramente rischi, opportunità, obiettivi, soluzioni e progressi.
Perché il bilancio di sostenibilità è così importante?
Il bilancio di sostenibilità è estremamente importante, i motivi sono molteplici e possiamo sintetizzarli come segue:
- Contribuisce a migliorare notevolmente la reputazione e la fiducia delle aziende. Questo accade non solo nei confronti dei clienti, ma anche per dipendenti, investitori e altre parti coinvolte;
- Motiva e stimola le aziende a integrare la sostenibilità all’interno della loro strategia e quindi nella loro gestione, favorendo una maggiore trasparenza;
- Fornisce alle aziende una visione significativamente più ampia e a lungo termine del loro impatto e anche del loro valore, tenendo in considerazione non solo i risultati economici, ma anche quelli ambientali e sociali;
- Promuove l’innovazione e la competitività delle aziende, incoraggiandole a trovare nuove soluzioni che siano efficaci per affrontare le grandi sfide globali, come il cambiamento climatico, la scarsità delle risorse e le disuguaglianze.
Come redigere il bilancio di sostenibilità?
Per redigere il bilancio di sostenibilità, è necessario seguire alcuni passaggi specifici, ovvero:
- Identificare gli stakeholder, cioè le parti interessate alle performance di sostenibilità dell’azienda, coinvolgendoli nei processi di rendicontazione;
- Definire gli ambiti di sostenibilità, quindi le aree tematiche in cui l’azienda ha un impatto ambientale, sociale ed economico, valutandone la rilevanza;
- Scegliere criteri e indicatori di sostenibilità, ovvero le variabili che valutano l’impatto dell’azienda, seguendo gli standard europei;
- Raccogliere ed elaborare le informazioni legate alla sostenibilità, quindi dati che documentano le azioni e i risultati aziendali;
- Sottoporre il bilancio di sostenibilità a una verifica indipendente, così facendo si otterrà una certificazione da parte di un ente accreditato che attesta la conformità alla normativa vigente.;
Quali sono i benefici
Come detto, dal 1° gennaio 2026 entrerà in vigore la normativa europea che obbliga le grandi aziende a redigere il bilancio di sostenibilità.
Questo obbligo comporta sicuramente dei benefici sia per le aziende stesse che per la società. Tra questi aspetti positivi possiamo citare:
- Aumento dell’impegno e dalla consapevolezza dell’importanza relativa alla sostenibilità, con la creazione di una cultura e una pratica diffusa e condivisa;
- Miglioramento oggettivo della qualità delle informazioni legate alla sostenibilità, facilitando il confronto e la valutazione delle performance aziendali;
- Rafforzamento del dialogo e della collaborazione tra aziende e altre parti coinvolte, grazie alla creazione di relazioni di fiducia reciproca;
- Sostegno allo sviluppo di un mercato più sostenibile, orientando i consumatori, i produttori e gli investitori verso prodotti e servizi che rispettano l’ambiente;
Una sfida affascinante
L’introduzione dell’obbligo del bilancio di sostenibilità, comporta anche delle sfide per le aziende. Ad esempio:
- Monitorare e analizzare il rispetto delle normative e la qualità del bilancio di sostenibilità redatto, prevenendo e sanzionando eventuali irregolarità;
- Adattare i sistemi e i processi di raccolta, elaborazione e comunicazione delle informazioni di sostenibilità, garantendo che esse siano reali e complete;
- Armonizzare i criteri e gli indicatori di sostenibilità, tenendo in considerazione le diversità dei vari settori e dei contesti in cui le aziende operano;
- Sensibilizzare le aziende sull’importanza del bilancio di sostenibilità, fornendo loro strumenti e competenze indispensabili.
Bilancio di sostenibilità: cosa succede se non viene rispettato?
Dato che a partire da gennaio 2026 il bilancio di sostenibilità sarà obbligatorio, le aziende che non rispettano la normativa rischiano di andare fuori mercato.
Questo può accadere dal momento in cui le attività non saranno più valutate solo in base alle loro performance economiche, ma anche rispetto a quelle legate alla sostenibilità.
Non solo, le aziende che non si attengono a questa norma rischiano di incorrere in sanzioni amministrative o penali.
Dunque, per evitare tali problematiche, le aziende devono adeguare i loro processi di raccolta, elaborazione e comunicazione delle informazioni di sostenibilità, seguendo i criteri stabiliti a livello europeo.
L’obbligo di redigere il bilancio di sostenibilità, entrerà in vigore a partire dal 1° gennaio del 2026.
Si tratta di un passo importante verso un’economia sostenibile, che richiede alle aziende di rendere conto del proprio impatto ambientale, social ed economico.
Indubbiamente parliamo di una grande sfida, ma è anche un’opportunità straordinaria per le aziende di creare valore condiviso, contribuendo al benessere della società.
In definitiva, questa norma prosegue sulla strada traccia dall’Unione Europea, ovvero quella della sostenibilità ambientale. Un tema tanto importante quanto delicato, che richiede uno sforzo da parte di tutti.