Lo schema Ponzi è illegale in quanto promette di ottenere dei guadagni elevati e in tempi brevi, a tutti quegli investitori che riescono in poco tempo ad attirarne di nuovi.
Questo schema di truffa risale al 1930, si tratta di un sistema piramidale che prende il nome dal criminale omonimo che lo ha ideato. Lo schema si basa sul passaparola, attirando più gente possibile e promettendo ad esse di ottenere un sostanzioso incentivo economico qualora riesca ad attirare dei nuovi investitori vendendo una “bufala”.
Questa tecnica piramidale è destinata al collasso nell’esatto momento in cui le richieste di rimborso, superano di gran lunga le somme incassate.
Schema Ponzi: ecco perché è illegale
Lo Schema Ponzi è illegale perché si tratta di un multilevel marketing basato su una struttura piramidale che vede i primi ad entrare come coloro che guadagneranno dai prossimi investitori.
L’obiettivo è quello di convincere quante più persone possibili ad investire denaro in un ambizioso progetto che nella realtà è completamente inesistente.
L’ordinamento italiano punisce in modo alquanto severo tutti i sistemi di vendita piramidali (come ad esempio le catene di Sant’Antonio), con l’articolo 5 della Legge 17 agosto 2005 n.173 la quale cita che:
È vietata, altresì, la promozione e l’organizzazione di tutte quelle operazioni quali giochi, piani di sviluppo, “catene di Sant’Antonio” che figurano la possibilità di guadagno attraverso il puro e semplice reclutamento di altre persone e in cui il diritto di reclutare si trasferisce all’infinito previo pagamento di un corrispettivo.
Infatti tutti coloro che realizzano, promuovono o inducono più persone ad investire in attività di vendita piramidale sono puniti con la reclusione da 6 mesi a 1 anno, o con il pagamento di un’ammenda da 100.000 a 600.000 euro.
Da un punto di vista penale lo Schema Ponzi integra il reato di truffa (articolo 640 del Codice Penale) in quanto segue la condotta di tutti coloro che – servendosi di un inganno – riescono ad indurre la vittima in errore, con l’obiettivo di ottenere un profitto ingiusto recando un danno altrui.
Schema Ponzi: come riconoscerlo e come funziona
Lo Schema piramidale Ponzi si riconosce con la promessa di ottenere un cospicuo guadagno senza incorrere in alcuna tipologia di rischio e dalla presenza costante di nuovi investitori pronti ad entrare nel giro in qualunque momento.
Un indizio ulteriore – alla quale è sempre bene prestare attenzione – è la totale assenza di un’attività commerciale e/o imprenditoriale limpida e trasparente.
Ma come funziona un sistema di vendita piramidale? Come abbiamo capito, lo Schema Ponzi mette in atto sempre lo stesso meccanismo ovvero, promettere dei guadagni ingenti a patto di reclutare nuove persone ad investire in un progetto totalmente inesistente.
Questo meccanismo si divide nelle seguenti fasi:
- Il primo cliente viene avvicinato con la promessa di ottenere un guadagno nettamente superiore rispetto ai normali livelli di mercato: il guadagno e sicuro e recuperabile in tempi molto brevi. Solitamente per rafforzare la propria credibilità, vengono fornite delle finte testimonianze da parte di persone appositamente preparate per l’occasione.
- La somma iniziale di ingresso viene versata dal primo “promotore” a modi investimento e gli viene restituita in poco tempo: lo scopo? Convincere la vittima dell’affidabilità del funzionamento di questo meccanismo.
- Il passaparola fa il lavoro maggiore, in quanto in questo modo, la notizia si espande non solo velocemente, ma – riuscendo ad attirare nella trappola dei nuovi investitori – viene assicurata la circolazione di somme sempre più alte.
- Purtroppo la vendita piramidale non è in grado di soddisfare le richieste di rimborso: essendo che gli investitori sono sempre maggiori non si riesce più a riavere indietro quanto è stato versato.
Lo Schema Ponzi è illegale in quanto trattandosi di un sistema di vendita piramidale, cerca di trarre un guadagno non dovuto attraverso la recluta di persone pronte ad investire.
Il nostro consiglio è quello di prestare la massima attenzione e di non mettere i propri risparmi nelle mani di persone che non danno alcuna certezza concreta.