Conviene il canone concordato o la cedolare secca? Quando si parla di affitti, scegliere quale delle formule contrattuali sia quella maggiormente conveniente è la parte che suscita sempre un grande interesse.
In questo articolo vedremo non solo cosa differenzia il canone concordato dalla cedolare secca ma anche quale delle due soluzioni è quella maggiormente conveniente.
Cosa conviene canone concordato o cedolare secca?
Ti sei mai chiesto cosa conviene tra il canone concordato e la cedolare secca? Prima di rispondere in modo approfondito alla domanda, vediamo quale è la differenza tra queste due soluzioni.
Canone concordato: cosa è e quando conviene
Quando si parla di locazione a canone concordato, si fa riferimento a un canone di affitto che viene stabilito sulla base di determinati accordi territoriali che vengono stabiliti sia tra le varie associazioni di proprietari sia tra gli inquilini.
Questo tipo di contratto, offre dei grandissimi vantaggi fiscali non solo per il proprietario ma anche per l’inquilino in quanto – moltissime volte – i canoni disposti in questa formula sono generalmente inferiori rispetto all’andamento del mercato immobiliare.
Il canone concordato conviene nei seguenti casi:
- Si preferisce una maggiore stabilità contrattuale;
- L’immobile si trova in una zona in cui la richiesta abitativa è particolarmente alta;
- Si vuole usufruire delle agevolazioni fiscali IMU;
- Si desidera mettere a disposizione un canone di affitto maggiormente flessibile aumentando le possibilità di trovare degli inquilini stabili.
I contratti di locazione che possono essere registrati con questo regime sono:
- Contratti per studenti universitari: specifici per gli studenti fuori sede con una durata che si aggira tra i 6 mesi e i 3 anni;
- Contratti di locazione a canone concordato: della durata minima di 3 anni rinnovabili per altri 2 anni;
- Contratti transitori: della durata da 1 a 18 mesi per esigenze temporanee.
Cedolare secca: cosa è e quando conviene
Il regime in cedolare secca da la possibilità al locatore (ovvero colui che mette in affitto un immobile) di non aggiornare il canone di affitto per l’intera durata del contratto. Si tratta di un’opzione fiscale che permette ai proprietari di andare a sostituire l’IRPEF con un imposta sostitutiva la cui aliquota rimane fissa al 21%.
La cedolare secca conviene:
- Quando si vuole evitare delle dichiarazioni dei redditi troppo complicate;
- Si desidera avere una gestione fiscale non solo più prevedibile ma anche più stabile;
- Si vuole semplificare la tassazione del reddito di locazione con un’imposta sostitutiva.
I contratti di locazione che possono essere registra in regime di cedolare secca sono:
- Contratti di locazione a canone concordato: della durata minima di 3 anni rinnovabili fino a 2 anni;
- Contratti di locazione a canone libero: dalla durata minima di 4 anni rinnovabili per altri 4 anni;
- Contratti per studenti universitari: specifici per gli studenti fuori sede con una durata che si aggira tra i 6 mesi e i 3 anni;
- Contratti transitori: della durata da 1 a 18 mesi per le esigenze temporanee.
Comprendere quando conviene il canone concordato o la cedolare è secca è essenziale in quanto permette di prendere una decisione che si basi più possibile sulle proprie esigenze personali e che non vadano ad intaccare troppo il proprio budget famigliare.