Supera oltre il mezzo milione, più precisamente 585.356, il numero delle denunce per infortuni sul lavoro presentate dall’INAIL lo scorso anno. Nonostante il calo del -16,1% rispetto al 2022, il fenomeno resta comunque preoccupante. Soprattutto analizzando la controtendenza di alcuni settori del comparto manifatturiero, come quelli delle bevande (+24,9%), della fabbricazione di autoveicoli (+22,0%), della riparazione, manutenzione e installazione di macchine e apparecchiature (+8,7%) e dell’abbigliamento (+5,4%). Ai quali si aggiungono fornitura di acqua-reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento (+14,3%), attività dei servizi di alloggio e di ristorazione (+4,4%) e costruzioni (+4,1%).
Forte, da parte delle Istituzioni, la volontà di rafforzare controlli, ispezioni, sanzioni e investimenti per migliorare la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro. Il nuovo decreto PNRR, approvato qualche giorno fa dal Consiglio dei Ministri, prevede infatti specifiche misure per il rafforzamento del personale ispettivo. È in programma l’arrivo di altri 766 ispettori del lavoro: 466 grazie allo sblocco di posizioni derivanti da un precedente concorso e 300 tramite nuove assunzioni.
“Indipendentemente dal contesto, dagli ambienti industriali pesanti alle normali attività d’ufficio, gli incidenti sul lavoro sono frequenti e molti di essi potrebbero essere evitati con l’adozione di misure precauzionali semplici”, spiega Ermanno Vicini Ceo di Serpac, https://www.serpac.it/, società specializzata nella progettazione, sviluppo e vendita di imballaggi ed etichette per il trasporto di merci pericolose oltre che in prodotti per la sicurezza ambientale e sul lavoro gestiti da Leak & spill specialist e da cutter specialist. “Chi si occupa della sicurezza del personale (RSPP) o dell’ambiente (HSE) cerca sempre, anche per obbligo di legge, nuove tecnologie per aumentare le condizioni di sicurezza dei colleghi e ridurre le proprie responsabilità in caso di incidente. Per questo motivo è opportuno procedere con un’adeguata analisi del rischio così da trovare le soluzioni con cui intervenire”.
Gli incidenti sul luogo di lavoro rappresentano una sfida costante, ma le soluzioni per prevenirli sono disponibili, anche se, non sempre opportunamente applicate. Tra queste, l’utilizzo della videosorveglianza, affiancata dall’intelligenza artificiale, emerge come un potente strumento per sviluppare soluzioni su misura, volte a garantire la sicurezza dei lavoratori in base alle specifiche esigenze e contesti. Inoltre, si possono implementare progetti di ricerca applicata sulla tecnologia IoT (Internet delle cose industriali) per supportare scientificamente il miglioramento della produttività e studiare le migliori pratiche per la sicurezza degli operatori coinvolti nei processi industriali.
La principale causa degli infortuni in tutti i settori lavorativi, incluso il lavoro in ufficio, sono le cadute da scivolamento. Secondo l’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA), questo tipo di infortuni costituisce il motivo delle principali assenze dal lavoro superiori ai tre giorni, specialmente nelle piccole e medie imprese, generando costi per 370 milioni di euro l’anno. In Italia, secondo l’INAIL, le cadute a livello del piano di lavoro sono identificate come la terza causa più comune di incidenti in tutti i settori produttivi, rappresentando circa il 15% del totale degli infortuni con cause identificate. Questi incidenti possono portare a gravi conseguenze, con una media di 38 giorni di assenza dal lavoro, seconda solo alle cadute dall’alto e agli incidenti per impigliamento o aggancio.
“Il rischio di caduta da scivolamento rientra tra le tipologie di rischi che il datore di lavoro è obbligato a valutare e prevenire secondo quanto indicato nel D. Lgs. 81/08 – afferma Vicini – Le cadute possono essere causate da sversamenti accidentali, ma anche da pavimentazione non pulita e/o in presenza di polvere o granuli. La prevenzione e un intervento tempestivo, nella maggior parte dei casi, sono le uniche soluzioni. Ciò è possibile, grazie a un’approfondita analisi del rischio. Sempre più spesso in tale analisi vengono registrati non solo gli incidenti, ma anche i mancati eventi, ovvero i “NEAR MISS”: un “quasi infortunio”. Per legge, il datore di lavoro è tenuto a registrare queste situazioni. Una soluzione tecnologicamente innovativa che ha lo scopo di aumentare la sicurezza sul luogo di lavoro è rappresentata dalla gamma “Grippy”, tappeti assorbenti con fondo adesivo disponibili in varie dimensioni, colori e formati (rotoli, rotoli pretagliati, tappetini, ecc.). Questi speciali tappeti sono classificati con il grado massimo di resistenza antiscivolo (R13, aderenza molto forte) secondo la normativa DIN51130 (metodo per la determinazione delle proprietà antiscivolo di superfici calpestate). Sono infatti adatti sia per l’utilizzo su pavimenti in laboratori e aree di lavoro in cui vi è un maggior rischio di scivolamento a causa di grasso, olio, acqua, cibi, residui, polvere, farina, vernice, zone ad elevato passaggio, ed alcune versioni anche in ambienti che necessitano particolare attenzione all’igiene, come stabilimenti di produzione di alimenti o bagni, grazie alla loro proprietà antimicrobica. Non necessita di particolare manutenzione e riesce a intrappolare lo sporco, la polvere e i liquidi per mesi. Inoltre, alcuni modelli della gamma “Grippy” oltre ad essere aspirabili possono anche essere lavati anche con macchine lavapavimenti, facilitando le operazioni di pulizia degli ambienti senza dover spostare e riposizionare il tappeto.
Ha un ridotto impatto ambientale, inferiore fino al 91% rispetto ai tappeti a noleggio e alcuni prodotti della gamma strizzano ulteriormente l’occhio all’ambiente, in quanto realizzati utilizzando il 25% di contenuto riciclato pre-consumo, e lo strato assorbente è prodotto al 100% in tessuto di poliestere riciclato post consumo”
Questi approcci, offrono un’opportunità concreta per ridurre gli incidenti sul luogo di lavoro, e promuovere un ambiente lavorativo più sicuro, protetto e con un occhio di riguardo alla sostenibilità ambientale. L’adagio “prevenire è meglio che curare” risuona con grande verità quando si tratta della promozione di ambienti di lavoro sicuri e salutari. “Investire in misure preventive per evitare incidenti e malattie professionali non solo preserva la salute e il benessere dei lavoratori, ma riduce anche i costi associati a cure mediche, assenze dal lavoro e risarcimenti”, conclude l’esperto.