Nei giorni scorsi si è chiusa – forse definitivamente – un’epoca, quella dei tassi negativi. La Banca centrale giapponese, ultima a resistere con tassi in territorio negativo, li ha alzati, portandoli a 0-0,10%. Nessun rialzo monstre, ma anche in terra nipponica il costo del denaro non è più sotto lo zero.
Reazioni dei Mercati e Tendenze Economiche
La notizia era ormai da tempo attesa e pertanto in buona parte già scontata dai mercati. Non ha pertanto provocato particolari scossoni, con gli operatori che si attendevano forse anche di più dalla banca centrale del Giappone. Il divario con i tassi delle altre macro-aree economiche resta enorme, basti pensare che il costo del denaro in Europa è al 4,50%, mentre negli USA al 5,50%. Fra le altre news, da segnalare anche che i salari giapponesi sono stati incrementati del 5% e la fine al controllo della curva dei rendimenti sui bond governativi a 10 anni, con l’indice Nikkei 225 che ha proseguito la sua salita, arrivando oltre il muro dei 40.000 punti.
Fluttuazioni Valutarie e Prospettive Tecniche
Sul mercato valutario, lo yen resta debole, vicino ai minimi da 35 anni contro il dollaro, oltre quota 150, mentre il cambio euro/yen è invece salito in area 165. Operativamente la valuta nipponica si è apprezzata prima della riunione della banca giapponese (con il cambio dollaro/yen che era sceso da 150 a 147), per poi perdere nuovamente terreno e tornare in area 151. Dal punto di vista tecnico il superamento dell’area 152 – dove sono collocati i minimi del 2023 – aprirebbe spazio per altre salite del cambio, ossia per un ulteriore indebolimento dello yen. Va tuttavia ricordato che la Banca centrale giapponese potrebbe intervenire per frenare le vendite sulla valuta, per una situazione che resta senz’altro in costante evoluzione.
Federal Reserve e Tendenze del Dollaro
A proposito di Banche centrali, la Federal Reserve ha mantenuto fermi i tassi ai livelli record degli ultimi 20 anni (nella forchetta 5,25-5,50%). Le aspettative dei banchieri, però, sono per tre tagli al costo del denaro nel 2024 ed altrettanti nel 2025. Anche se il numero di tagli ipotizzato per il 2025 è sceso da 4 a 3, le previsioni sui tassi emerse dal “dot plot” (ossia il grafico a punti che rappresenta le aspettative dei banchieri della Federal Reserve) sono state ben accolte dai listini azionari, con l’indice americano salito sopra i 5.200 punti, verso nuovi record storici.
Andamento dei Metalli e dei Mercati Energetici
Nuovo sprint rialzista dell’oro, che ha superato i massimi raggiunti nelle scorse settimane, salendo per la prima volta nella sua storia sopra quota 2.200 dollari per oncia, prima di una correzione sul finale di settimana. Scenario simile per l’argento, salito fino in area 26 dollari l’oncia, per poi scendere sotto i 25 dollari. Resta sopra gli 80 dollari il WTI, punto di riferimento per il petrolio americano, mentre il Brent vale circa 85 dollari al barile.
Azione del Ministero delle Finanze Giapponese sullo Yen
Il vice ministro delle Finanze giapponese, Masato Kanda, ha annunciato una possibile azione contro la debolezza dello yen, lanciando un chiaro avvertimento agli speculatori. Ha osservato che la recente debolezza dello yen rispetto al dollaro non riflette i fondamentali economici e ha espresso preoccupazione per le grandi fluttuazioni delle valute. Queste dichiarazioni giungono dopo il recente rialzo dei tassi da parte della Bank of Japan, che ha posto fine all’era dei tassi negativi in Giappone dal 2016, alzando i tassi dal -0,1% al range compreso tra lo zero e lo 0,1%.