Si può aprire un ecommerce senza la partita IVA? Al giorno d’oggi gli e-commerce rappresentano la principale fonte per gli acquisti online, ma anche un business sostenibile nel medio e lungo periodo.
Nel nostro Paese il commercio online viene disciplinato dal Decreto Legislativo 70/2003, all’interno della quale sono riportate tutte le normative che devono essere rispettate da tutti coloro che vogliono apire un ecommerce.
Quando si può aprire un ecommerce senza partita IVA?
Sei curioso di sapere se si può aprire un ecommerce senza partita IVA? Prima di entrare nel vivo dell’argomento è bene tenere tenere presente che è severamente vietato esercitare un’attività economica continuativa senza essere in possesso della partita IVA.
Questo vale non solo se si opera come persona fisica ma anche come SRL, azienda individuale eccetera. Come tutte le attività – anche con gli ecommerce – l’unico modo che si ha per operare senza partita IVA, è quello di esercitare un’attività temporanea.
Ciò che rappresenta al meglio un’attività temporanea sono ad esempio i temporary store. Queste attività commerciali possono essere non solo fisiche ma anche online, tramite l’utilizzo di uno spazio virtuale attraverso la quale è possibile esercitare un’attività commerciale legalmente senza il bisogno di aprire la partita IVA.
Inoltre esiste la possibilità si sfruttare i marketplace ovvero delle piattaforme (la più conosciuta è quella messa a disposizione da Facebook), attraverso la quale è possibile vendere gli oggetti più disparati e possono essere utilizzati non solo dalle aziende ma anche dai privati.
Partita IVA: quando è obbligatoria
La partita IVA diventa obbligatoria tutte le volte che l’attività di ecommerce diventa continuativa nel tempo. È importantissimo ricordare che tale obbligo non vige solo in Italia, ma anche all’interno del mercato extra
UE e intracomunitario attraverso delle particolari regolamentazioni che dovranno essere rispettate a seconda della destinazione dei propri beni e/o servizi offerti.
Oltre alla partita IVA, sarà importantissimo essere in possesso del Codice Ateco ovvero un codice numerico la cui funzione è quella di identificare l’attività lavorativa svolta. Esso non è univoco ma subisce delle variazioni a seconda delle tipologia dei servizi e dei prodotti messi sul mercato.
È importante ricordare che l’apertura della partita IVA obbliga ad effettuare la fatturazione elettronica uno strumento obbligatorio in caso di rivendita della propria merce verso altre persone in possesso in partita IVA.
Vendita online: quando è occasionale?
Come abbiamo già accennato nel corso dell’articolo, la differenza tra l’apertura di un ecommerce con o senza partita IVA sta nella continuità dell’attività.
Secondo la normativa vigente una determinata attività può essere definita occasionale nei seguenti casi:
- Non è abituale: ovvero che le transazioni effettuate per le vendite non hanno una costanza nel tempo;
- Competenze: l’attività commerciale non viene portata avanti da persone in possesso di specifiche competenze nel settore di riferimento ai prodotti venduti, il che significa che ogni prodotto viene venduto senza seguire strategie commerciali, campagne pubblicitarie e indagini di mercato.
- Non è sistematica: ovvero le transazioni non devono avvenire in modo regolare e non devono essere supportate da alcuna organizzazione commerciale.
Inoltre è importantissimo ricordare che le vendite occasionali godono di un regime fiscale semplificato.
Nel caso ti stessi chiedendo se si può aprire un ecommerce senza partita IVA è importantissimo tenere a mente che ciò è possibile a patto che l’attività svolta non abbia una continuità nel tempo.